Figura chiave della vita musicale del Novecento, Bruno Maderna ha incarnato come pochi la natura vivace, eclettica e cosmopolita della cultura e dell’arte del suo tempo. Compositore tra i più significativi dell’avanguardia del dopoguerra, Maderna è stato anche brillantissimo direttore d’orchestra, dedito sia alla promozione delle sperimentazioni artistiche più ardite sia alla trasmissione di patrimoni musicali del passato: un umanista della contemporaneità, dotato di un impeto comunicativo che gli permetteva di padroneggiare un vasto repertorio e armonizzare una molteplicità di ideali estetici all’apparenza distanti e incomunicabili.
Parco di parole e di riflessioni propriamente teoriche, Maderna ha disseminato tracce del suo pensiero e della sua visione del mondo musicale in interviste, frammenti critici, rari scritti programmatici, lettere private e conversazioni pubbliche che coprono la sua intera biografia artistica, dagli anni di apprendistato fino alla prematura morte. Raccolte per la prima volta in una summa quasi completa, queste testimonianze confluiscono in Amore e curiosità, un volume corredato da un solido apparato critico che offre al lettore la possibilità di inquadrare la natura e il contesto storico-culturale dei singoli testi. Per ricchezza di contenuti, spesso inediti o sottratti a un lungo oblio, nonché per l’accuratezza di un lavoro di ricerca e analisi che ha gettato nuova luce su testi già noti, questo libro si pone come punto di riferimento per gli studiosi e per tutti coloro che vogliano immergersi in una delle personalità musicali più affascinanti del XX secolo.
I testi qui riuniti raccontano la figura di un Homo musicus: ogni singola testimonianza è il tassello di un ampio mosaico che restituisce un ritratto poliedrico del compositore, del direttore d’orchestra e dell’uomo Maderna.
A cura di Angela Ida De Benedictis, Michele Chiappini e Benedetta Zucconi
Bruno Maderna (1920-1973) è stato una delle personalità musicali tra le più rilevanti e poliedriche del Novecento. Dai precoci e prodigiosi esordi alle ultime visionarie opere dell’inizio degli anni settanta, ha sempre affiancato l’attività di direttore d’orchestra e quella di compositore. Tra i suoi lavori si ricordano Quadrivium (1969), Aura (1972), Satyricon (1972-73) e le diverse versioni della «lirica in forma di spettacolo» Hyperion (1964-68).
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