ISBN 9788842824916 pagine: 352
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John Berger

Paesaggi

Paesaggi è la più completa raccolta degli scritti di John Berger dedicati all’arte e alla letteratura. Chi è alla ricerca di un ponderoso volume di critica, con quadri monografici e rigide periodizzazioni, dovrebbe guardare altrove; chi invece è già un lettore di questo «rinascimentale uomo contemporaneo» si stupirà ancora una volta di tanta varietà di saggi, poesie, racconti e meditazioni, ritrovando lo sguardo di uno storyteller che mai ha inteso la scrittura come un atto di possesso, ma sempre come un modo per abitare il presente e mutarne la trama. 

In questo volume, ideale prosecuzione di Ritratti, John Berger è l’osservatore tenace di vasti panorami popolati da figure umane, alla ricerca di mappe del nostro tempo. Dapprima si tratta soprattutto di paesaggi teorici, in cui Berger incontra gli scrittori e gli artisti che più hanno accompagnato il suo pensiero: da Walter Benjamin a Gabriel García Márquez, da Rosa Luxemburg a James Joyce. Poi si passa all’esplorazione – a volte reale, sempre letteraria – di paesaggi fisici: la Palestina resistente, abitata da bambini e cavalli selvaggi; la Parigi dei cubisti e la Venezia marcescente della Biennale; la città di Delft che «sgorga dagli occhi di chi l’ha lasciata»; la campagna senza tempo in cui i contadini hanno insegnato a Berger «il poco che so»; fino al fluido mercato del mondo odierno, in cui ognuno è un consumatore perduto in una geografia assente. 

Raccontando questi luoghi, John Berger racconta se stesso, il suo modo ardente e combattivo di cercare uno spazio da condividere e di indagare lo sguardo. Ogni paesaggio parla per lui di «rischio e avventura»: il rischio e l’avventura, in questi Paesaggi composti dagli anni cinquanta a oggi, sono quelli di un pensiero pronto in qualsiasi momento a farsi mettere a repentaglio da un’opera perturbante o un fatto inatteso, che si pone sempre, qualsiasi cosa scelga di narrare, sul limite sottile del mistero.


A cura di Tom Overton


Edizione italiana e traduzione a cura di Maria Nadotti




«Il ritrattista si oppone alla mortalità del proprio modello. Il paesaggista si oppone al movimento incessante della natura; il pittore storico all’oblio della storia; e il pittore di nature morte alla dispersione degli oggetti.» 

John Berger

John Berger (Londra, 1926 - Parigi, 2017) è stato giornalista, pittore, critico d’arte e scrittore. Con il romanzo G. (Neri Pozza, 2012) ha vinto nel 1972 il Booker Prize. Il Saggiatore ha pubblicato Questione di sguardi (2015), Perché guardiamo gli animali? (2016), Smoke (2016), Sul guardare (2017), Sul disegnare (2017), Ritratti (2018), Paesaggi (2019), E i nostri volti amore mio, leggeri come foto (2020), Fotocopie (2021).

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28 gennaio 2021
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02 settembre 2019
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