Le città dell’universo svela per la prima volta come abiteremo nello spazio e che forma avranno le nostre vite in una dimensione extraterrestre più sostenibile e inclusiva.
Annalisa Dominoni e Benedetto Quaquaro, creatori e docenti al Politecnico di Milano del primo e unico corso al mondo di Space Design supportato dall’Agenzia spaziale europea (Esa), ci conducono nelle case degli astronauti di oggi per proiettarci in quelle che abiteremo domani su altre galassie: dalla Stazione spaziale internazionale ai primi insediamenti sulla Luna, dal turismo spaziale ai progetti per vivere su Marte e oltre.
In queste pagine sarà possibile scoprire come sono stati affrontati i temi dell’abitabilità e del benessere nello spazio, quali sono le differenze più sorprendenti del vivere ambienti a gravità ridotta, come cambierà la nostra quotidianità in futuro, che alterazioni subiranno i nostri corpi rispondendo a leggi fisiche diverse da quelle terrestri, come la fantascienza abbia anticipato scenari che si sono poi realizzati.
Il libro disegna un futuro «Rinascimento interplanetario» attraverso nuovi strumenti e linguaggi visivi che guidano il processo di transizione verso altri pianeti in cui emerge il ruolo del design capace di creare un ponte fra scienza e bellezza anche nello spazio. Dove tecnologia ed estetica potranno convivere.
Annalisa Dominoni è stata fondatrice del Millennium Charter of Space Architecture a Huston nel 2002 e Principal Investigator di diversi esperimenti di equipaggiamenti per astronauti che ha progettato e che sono stati testati sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS) tra cui: VEST. Integrated Clothing System for Intra-Vehicular Activities, MARCO POLO Mission, ASI, per il quale ha ricevuto il Premio Compasso d’Oro XX per la Ricerca; GOAL, Garments for Orbital Activities in weightLessness, ENEIDE Mission, ESA, per il quale ha ricevuto il premio Eneide Mission Award per il successo della missione. Ha iniziato la sua carriera di designer vincendo giovanissima il prestigioso Premio Compasso d’Oro XVII, il Premio Nazionale Arti Visive MAGa e Il Premio Targa Bonetto, ma anche premi per la sua attività scientifica e di ricerca come quello promosso dall’Agenzia Spaziale Europea Scientific Award for Young Researchers.
scopri di più sull'autoreBenedetto Quaquaro proviene da una famiglia di antiquari e mercanti d’arte da cui ha assorbito l’amore per il dettaglio e la passione per le collaborazioni con artisti. Incomincia a progettare alla Tecno sviluppando ambienti e prodotti con alcuni tra i più prestigiosi architetti come Norman Foster e Gae Aulenti fino a diventare responsabile del marchio ABV, collezione che raggruppava i pezzi iconici della famiglia Borsani insieme ad una serie con artisti del calibro di Getulio Alviani, Arnaldo Pomodoro, Luigi Veronesi e Bruno Munari. Ha curato diversi eventi artistici e mostre. La sua curiosità lo ha portato a progettare negli ambiti più diversi, dai prodotti promozionali per Ferrero all’architettura, campo in cui ha realizzato importanti interventi di restauro in Italia, dall’edilizia industriale in Cina per Foster&Wheeler ai sedili basculanti del Cesa 1882, offshore pluricampione del mondo.
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