ISBN 9788842819066 pagine: 144
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Giulio Ferroni

Gli ultimi poeti

Giovanni Giudici e Andrea Zanzotto

  Giovanni Giudici e Andrea Zanzotto sono stati gli ultimi esponenti di una grande generazione di poeti che ha vissuto attraverso la poesia un rapporto assoluto con il mondo, rivelando il senso più profondo dell’essere contemporaneo. L’uno, Giudici, poeta di città – Roma prima, Milano poi –, interessato alla dimensione sociale del quotidiano; l’altro, Zanzotto, poeta dei paesaggi naturali, immerso nel mondo campestre che prospera intorno a Pieve di Soligo. Entrambi critici sapienti, capaci di dialogare con i grandi del passato, di tessere un legame di continuità con la tradizione. Entrambi custodi del linguaggio, ascoltato e interrogato come un personaggio vivo che agisce sulla vita e sulla scrittura. Entrambi uomini comuni, lontani da ogni forma di narcisismo intellettuale, intenti a ricercare il sublime autentico fuggendo le vertigini dell’apparenza, le tentazioni dell’ostentazione mediatica. Gli ultimi poeti è un percorso emotivo e concettuale attraverso le differenze e le somiglianze di questi due grandi interpreti della letteratura italiana. Con la passione dello studioso e la fermezza del critico, Giulio Ferroni ci rende una testimonianza limpida ed essenziale, un confronto dialogico tra due uomini che con la loro morte hanno chiuso definitivamente una stagione poetica unica e irripetibile.  

Giulio Ferroni

Giulio Ferroni, storico della letteratura, critico letterario, scrittore e giornalista, si è dedicato a studi sul teatro e sul Rinascimento, sulla teoria della letteratura e sulla produzione letteraria contemporanea. Ha insegnato in varie università (Padova, Roma, Cosenza); dal 1982 è professore ordinario di letteratura italiana all’Università di Roma La Sapienza; collabora alle pagine culturali de L’Unità. Ha scritto numerosi saggi di letteratura: su Machiavelli, su Aretino, sul Novecento e su molti scrittori contemporanei. Tra le sue pubblicazioni una Storia della letteratura italiana (4 voll., 1991; nuova edizione 2012-2013) che ha suscitato particolare interesse per alcuni giudizi contenuti nel volume dedicato al Novecento, in contrasto con le posizioni critiche allora dominanti. Una sintesi della sua prospettiva insieme teorica e militante è data dal volume Dopo la fine: sulla condizione postuma della letteratura (1996). Tra le sue pubblicazioni più recenti vanno segnalati i saggi: I confini della critica (2005), in cui sostiene la necessità di un’apertura ad altre discipline; Ariosto (2008); La passione dominante. Perché la letteratura e Prima lezione di letteratura italiana, editi entrambi nel 2009; Scritture a perdere. La letteratura negli anni zero (2010), acuta denuncia della deriva della narrativa italiana contemporanea.

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