ISBN 9788842825845 pagine: 412
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Michael Haneke

Non ho niente da nascondere

Due strade parallele, dritte e morbide come la serenità solare che le avvolge. Una macchina avanza piano con una barchetta a rimorchio, mentre in sottofondo si innalzano le voci di Jussi Björling e Renata Tebaldi che intonano Tu qui santuzza. Vediamo mani che scelgono cd, sentiamo risate: una coppia sta giocando a chi indovina la canzone; il figlio, sul sedile dietro, è chiamato a fare da garante. Torniamo a vedere la macchina dall’alto; poi la telecamera ci mostra i volti della famiglia felice, in procinto di raggiungere la casa delle vacanze. Ma il canto di Beniamino Gigli si strappa, diventando l’angosciante Bonehead dei Naked City, che mitraglia lo spettatore accompagnando l’arrivo di titoli di testa rossi come il bagno di sangue verso il quale gli inconsapevoli, sorridenti passeggeri sono diretti. Un presagio crudele, rivelato solo a chi è in sala, impotente. 

Poche sequenze come l’inizio di Funny Games sanno raccontare in modo emblematico l’arte di Michael Haneke, uno dei registi e sceneggiatori più originali degli ultimi trent’anni. Non ho niente da nascondere è il suo più fedele e intimo autoritratto: solitamente laconico fino all’estremo, Haneke sceglie per la prima volta di raccontarsi in una lunga intervista che ripercorre tutta la sua esistenza e la sua carriera, dall’adolescenza nella periferica Wiener Neustadt alla tormentata vocazione religiosa, dai complessi rapporti con attrici e attori alla maniacale cura del sonoro, dai primi lavori per la televisione austriaca a Happy End, passando per i premi a Cannes e per l’Oscar ricevuto con Amour

Haneke racconta la sua vita con una franchezza violenta, svelando i segreti di una consapevole e ostinata ricerca di verità sugli uomini attraverso l’artificio di immagini e suoni. Non ho niente da nascondere è un’immersione in un microcosmo di forze brutali e sotterranee, in grado di frantumare la gelida superficie della vita quotidiana e lasciare lo spettatore faccia a faccia con la propria nuda miseria.


A cura di Michel Cieutat e Philippe Rouyer 


Traduzione di Massimiliano Matteri 




«L'arte per me non è una fuga dalla realtà. Anzi, è il contrario. Con l'arte raggiungi una ricchezza espres­siva che ti permette di andare oltre la vita e dirigerti nell'occhio del ciclone. Finché sei nel ciclone non si vede nulla, ma non appena ne raggiungi l'occhio tutto diventa calmo e forse chiaro.»

Michael Haneke

Michael Haneke è un regista e sceneggiatore austriaco. Ha ricevuto numerosi premi, tra cui la Palma d’oro a Cannes con Il nastro bianco (2009) e Amour (2012), vincitore anche dell’Oscar per il miglior film straniero.

scopri di più sull'autore

Rassegna stampa

Non ho niente da nascondere
Film Tv
17 marzo 2020
Michael Haneke, che cos’è la realtà?
Antinomie
11 marzo 2020
L'umanista scontroso
Amadeus
01 ottobre 2019
Come gestire la sofferenza
Alias
13 settembre 2019
Le idee in movimento di Michael Haneke
Sole 24 Ore
25 agosto 2019
Il crudele Haneke tra cinema e letteratura
Il Venerdì
19 luglio 2019
Haneke, faccio film crudeli perché ho bisogno di cercare Dio
Tuttolibri
13 luglio 2019
Michael Haneke, in cerca del Soggetto
Alfabeta2
07 luglio 2019
I film estremi di Haneke
Corriere della Sera
06 luglio 2019
Non ho niente da nascondere
Robinson
22 giugno 2019

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