Le macerie del 12 gennaio 2010 e le macerie dell’anima haitiana segnata dalla fragilità dell’esistenza. Vite sospese, da sempre soggette all’arbitrio del caso e del potere. Tendopoli e bidonville. Piccoli commerci nelle strade. i volti e i gesti quotidiani del dopo terremoto, fissati nelle immagini di Carlo Cerchioli e raccontati da Roberto Di Caro nella trama di una storia di uomini-spettro e spiriti vudù, gang criminali e truppe delle Nazioni unite, preti dittatori e organizzazioni umanitarie.
Carlo Cerchioli è fotoreporter freelance. Ha collaborato con le maggiori testate giornalistiche italiane e straniere ed è da tempo impegnato in lavori di ampio respiro a carattere documentario. Suoi reportage sono custoditi alla triennale di Milano e al Museo Fotografi a contemporanea di cinisello Balsamo. Nel 2009 ha pubblicato, con i testi di Giuseppe cederna, il libro Ticino, le voci del fiume (Excelsior 1881, 2009).
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