Un uomo fortunato è una riflessione in parole e immagini sui rapporti tra l’individuo e la comunità che lo circonda. È un ritratto, allo stesso tempo poetico e sociologico, della dimensione più umana del lavoro del medico e di cosa significhi appartenere a una collettività e mettersi al suo servizio.
Nel 1966 John Berger e il fotografo Jean Mohr seguono per tre mesi l’attività del medico di campagna John Sassall, documentandone la vita, le abitudini e gli incontri. Sassall vive nella foresta di Dean, in Inghilterra, tra i suoi pazienti, e ogni giorno si muove all’interno del territorio rurale per curare i malati, gli anziani e le persone sole. Ciò che affascina Berger e Mohr è che Sassall non si limita a prescrivere medicine, ma per la gente del luogo è anche un confidente, un depositario di ricordi. È preciso, attento e premuroso. Prima di fare un’iniezione pronuncia frasi rassicuranti. In inverno, quindici minuti prima di visitare un paziente, accende la termocoperta così da non fargli sentire freddo. È presente a tutte le nascite e a tutte le morti. In ogni situazione riconosce l’istante in cui può fare la differenza, ma conosce anche i propri limiti, come persona e come medico.
Arricchita da una prefazione di Vittorio Lingiardi e da una introduzione di Iona Heath, quest’opera, finora inedita in Italia, ci rivela con grande delicatezza come ogni territorio, se guardato o osservato a distanza, sia ingannevole. Esso è infatti, innanzitutto, la rete disegnata dai gesti e dai pensieri dei suoi abitanti, dalle loro lotte, conquiste e sventure.
Edizione italiana a cura di Maria Nadotti
Prefazione di Vittorio Lingiardi
John Berger (Londra, 1926 - Parigi, 2017) è stato giornalista, pittore, critico d’arte e scrittore. Con il romanzo G. (Neri Pozza, 2012) ha vinto nel 1972 il Booker Prize. Il Saggiatore ha pubblicato Questione di sguardi (2015), Perché guardiamo gli animali? (2016), Smoke (2016), Sul guardare (2017), Sul disegnare (2017), Ritratti (2018), Paesaggi (2019), E i nostri volti amore mio, leggeri come foto (2020), Fotocopie (2021).
scopri di più sull'autoreJean Mohr (Ginevra, 1925 - Collonge-Bellerive, 2018), fotografo e documentarista, ha collaborato con alcune delle principali organizzazioni umanitarie al mondo, tra cui la Croce Rossa Internazionale e l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati. Ha pubblicato più di venti libri fotografici tra i quali ricordiamo Côte à côte ou face à face. Israéliens et Palestiniens: 50 ans de photographies (2003), After the Last Sky: Palestinian Lives (con Edward Said, 1986) e Il settimo uomo (con John Berger, Contrasto, 2018).
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